Memories dell’Orange Wine Festival 2016 svoltosi lo scorso venerdì a Izola/Isola. Memories di una giornata iniziata quando ancora fervevano i preparativi nella piazza Manzioli e nei due Palazzi, del Podestà e Manzioli. E poi l’inaugurazione dell’edizione 2016, la decima della serie, con la cerimonia nella Chiesa di S. Maria d’Alieto, dove il parrocco benedice i vini presentati davanti all’altare dopo i discorsi delle autorità. Segue il taglio del nastro da parte del Console d’Italia a Capodistria Iva Palmieri.
Memories della piazza Manzioli in cui è sorto il tendone sotto cui vengono presentati i prodotti migliori della Slovenia: tra gli altri il prosciutto del Carso di 20 mesi tagliato dovutamente a mano da Komel; tartufi Istriani, neri pregiati in questo momento, di Istra Tartufi; gli olii migliori della produzione slovena con Lisjak, Oljčno olje Jenko, Oljčno olje Dujc, Oljčno olje Morgan; Ribogojnica Fonda, che significa allevamento di pesci, ha preparato dei crostini con una crema del loro ottimo branzino; ristoranti famosi offrono un loro prodotto ai visitatori, tra gli altri il Pri Lojzetu dell’amico Tomaž Kavičič con il prosciutto cotto nel pane accompagnato dal cren e da Rizibizi lo chef Tomaž e Patrizia ti allungano un fingerfood verde primavera; la signora con il suo baccalà mantecato fatto con l’olio del vicino di banco; e tanti altri con le loro specialità e il dj che allieta con la musica gli astanti, e la birra speciale, e….

Memories di conoscenze fatte e di chi hai già conosciuto in altre occasioni. Dario Princic da Oslavia, uno degli inventori dell’Orange Wine Festival (seduto ad un tavolino della piazza Manzioli con Bruno Zaro, si guarda attorno e propone di fare qualcosa di interessante in quel posto così affascinante, una manifestazione in cui presentare i loro vini orange per farli conoscere un po’ a tutti), Princic è quello che produce il Jakot (Tokaj al contrario) e anche un Pinot Grigio da favola e ti mette sul tavolo la sua filosofia di contadino produttore di vini e ti invita ad andarlo a trovare, per vedere e per sentire. E fai la conoscenza con quel geniale visionario di Aleš Kristančič che ti presenta il suo Puro, spumante eterno che vive a testa in giù, e incarica il consumatore stesso per il degorgement pur ammettendo che non è così pratico, e Vesna la moglie di Aleš, con il quale condivide l’esperienza di Movia (il loro brand), ti offre l’assaggio degli oranges della casa e ti invita a visitare la loro cantina. Restando con i memories tra la parte più attraente di chi era ai tavoli delle degustazioni, una tappa dalla graziosa e professionale Teja Erzetič era l’occasione per una verifica dovuta (una bottiglia del loro anfora bianco era stata sicuramente deludente come profumi e sapori), quello versato da Teja si è rivelato perfetto sia al naso, sia in bocca: un ottimo Pinot Grigio anfora alla pari del Cabernet Sauvignon degustato nella precedente occasione. Altra presenza professionale quella di Tina che si descrive come una donna che lavora presso Korenika & Moškon e “Mama Full Time”, avevo assaggiato e descritto qui il loro ottimo Extrakt e devo dire che anche il Simfonÿa orange è da provare.

Memories di quell’uomo, Giorgio Clai, sempre sorridente perché “vive a cinquanta metri dal paradiso” in quella sua casa nei pressi di Buje nell’Istria croata dove coltiva un appezzamento di sei ettari di vigna e produce i suoi vini; e poi Zurab Bekaia l’ambasciatore della Georgia in Slovenia che, con la collaborazione di Opoka, accoglie i visitatori al tavolo dei vini della sua terra, famosa per essere uno dei luoghi in cui è nata la viti-vinocoltura e in cui la tecnica dei vini orange e delle anfore è di casa… anzi di cantina da sempre; e ancora due fratelli della Vipava che a prima vista non puoi non classificare come sardi e se il primo manco parla l’italiano, il secondo ti conferma che l’origine della famiglia Ussai è proprio la Sardegna; e per finire Roland Tauss della Bassa Stiria che coltiva un vitigno un po’ misterioso, quel Roter Traminer visto solo nei giardini Trautmandorff a Merano, e vinificato con la lunga macerazione con un risultato eccellente.
Memories… memories di una lunga giornata terminata tra tavoli privi di bottiglie per la forte affluenza di visitatori molto motivati, memories di donne e uomini con il bicchiere orange, memories di produttori che si sono spesi in spiegazioni tecniche interessantissime, memories di tutti quelli che magari qui non sono stati citati ma che hanno messo sul tavolo il loro lavoro, le loro fatiche e anche le loro soddisfazioni. U.B.

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